venerdì 3 dicembre 2010

Ho come una vaga sensazione di deja-vu...

Riassunto di ogni storia d’amore che al mondo finisce:

“[…] Come faccio io a fidarmi di te se tu non mantieni fede anche solo a queste piccole cose? Come posso credere che tu tenga fede a cose più grandi se già queste ti pesano? Sono questi i momenti peggiori. Quei momenti in cui mi chiedo quanta sia in realtà la verità che tu mi dici. E in questi momenti mi sembra sempre che sia poca, troppo poca per essere considerata tale. La stanza è calda, eppure io tremo... Tremo e piango, perchè non so dove sei, con chi e cosa fai. E non riesco a fidarmi, non ci riesco. […] Mi sento piccola piccola, nei tuoi pensieri, e poi dico: "Ma ci sono nei suoi pensieri?" E se non sono nei tuoi pensieri ho paura di quello che puoi fare. Perchè se prima il mio pensiero bastava a ricordarti che ero una persona che dovevi rispettare, ora che il mio pensiero non è in te forse non mi rispetterai... Forse... Forse... Forse... Non lo so. Sono esausta. […]
[…] Anche nel sonno leggerò la nostra storia, quella che non è ancora stata scritta, quella che il mio cuore sta inventando, perchè non riesce a battere se non ha il tuo accanto, e rischia di fermarsi a sapere che non ci sei, e deve per forza credere che ci sarai, altrimenti come potrei vivere io con un cuore che non batte più? […]
[…] Penso che forse sì, ho spesso messo [il viaggio] davanti a te, ma adesso non riesco a guardare [quelle foto] di cui devo domani scrivere, perchè anche là leggo solo il tuo nome, anche se il tuo nome non c'è. Ma tu sei ovunque, e non sei qui. Ti vedo ovunque, ma non riesco a toccarti, ad accarezzarti, a baciarti. Tu non ci sei. Non ora. Chissà fin quando. Chissà se ci sarai.
Chissà dove sei. Chissà se il mio pensiero è con te. Ma è meglio non pensare a questo, potrei ricominciare a stare male. Anche se so che questi tristi pensieri mi aspettano sotto le coperte, attendono che spenga la luce per spaventarmi con le loro ombre, e mi faranno piangere, piangere, finchè, stanca morta, mi addormenterò, e non sarà presto. Spero di essere più stanca che morta, spero di svegliarmi ancora domani mattina. Ho sperato tante cose in questi giorni, e poco si è avverato. Chissà se queste speranze saranno come le altre...
E intanto tu ti starai divertendo, in che modo non so, ed io mi faccio sempre più piccola nei tuoi pensieri, sempre più piccola, così piccola che tra poco griderò un addio che tu sentirai appena prima di sparire.
Vorrei avere la forza di lottare, ma tu me la dai e tu me la togli, a tuo piacimento. In questo momento me la stai togliendo, e pian piano... killing me softly... […]
[…]Un angelo custode che non avrebbe permesso a nulla di ferirmi, perchè mi amava, perchè lo amavo, perchè ci amavamo, perchè quando mi stringeva a sè ed io mi nascondevo in lui eravamo una cosa sola, dolce, bella. […]
[…] Capisco il tuo dolore, perchè è il mio dolore, ma non capisco il tuo amore, quell'amore che senti e che non vuoi ammettere, quell'amore che dovrebbe farti pensare a me e che invece ti fa pensare ad altro. Ma forse è il dolore che pensa ad altro, il tuo amore pensa a me. O forse entrambi pensano a me, in me si scontrano e si mescolano come colori da cui ne esce un terzo, che non so definire, o che ho paura di definire. Forse odio? Ma dall'amore non nasce odio, semmai dall'odio nasce amore (My only love, sprung from my only hate! - Il mio unico amore, nato dal mio unico odio!). Ma se malauguratamente fosse odio, forse anche da quest'odio rinascerà l'amore. Forse paura? Paura di amare e soffrire, paura di amare perchè fa soffrire, poichè amore e dolore si trovano insieme. Forse indifferenza? No, emozioni così forti non possono lasciare nessuno indifferente. Si può essere indifferenti al trapano del dentista o al bisturi del chirurgo? Nonostante l'anestesia (che nel tuo caso potrebbe essere lei) sentiamo che qualcosa succede al nostro corpo, sentiamo che qualcosa si muove, viene tolto, viene ricucito. […] Quello che dentro ci scuote con violenza, o anche solo delicatamente, ma comunque muove qualcosa, non può lasciarci indifferenti. Forse rabbia? più che odio direi che è rabbia, risentimento, forse accompagnato da un leggero languorino, quella voglia di vendetta che mangia dentro e fa venir fame. Ma in tutto questo non vedo indifferenza: vedo piuttosto una consapevole lucidità, magari inconscia, ma che sa bene il fatto suo.
Non so che colore è uscito da quel miscuglio di sentimenti che mi rivolgi, ma di sicuro qualsiasi sia l'amore che hai provato per me è ancora là, che lotta per sopravvivere. A volte riesce a uscire dalle onde tempestose delle correnti emozionali, ma tu stai lì a guardarlo invece di tirargli un salvagente, perchè hai paura di non riuscire a salvarlo, e anzi peggio, di cadere anche tu nella tempesta.
Non aver paura, l'amore è una cosa meravigliosa... Sempre![…]
[…] Anche noi passavamo le ore a parlare, e quando si doveva chiudere la conversazione c'era sempre qualcos'altro da dire, che spesso si lasciava per il giorno dopo. Passavamo anche [intere serate] al telefono […] e non ci eravamo ancora detti tutto.
E ora penso a noi - ultimo atto (della prima parte). Noi che nell'ultimo periodo non avevamo nulla da dirci, che eravamo quasi estranei, abitudinari. Tutto quello che una volta era meraviglioso era diventato normale, [la mail] era quasi una palla al piede da tenere [d’occhio] mentre si fa qualcos'altro per non perdere tempo. […]
Perchè non ci siamo più detti nulla? Perchè non volevamo più saperne nulla l'uno dell'altra? Prima era importante anche sapere quello che uno faceva durante la giornata, nonostante fosse quasi sempre la stessa cosa ogni volta lo si raccontava con particolari diversi, con tono diverso, e sembrava sempre qualcosa di nuovo. Quando non si aveva nulla di particolare da dire si trovava sempre qualcosa di cui parlare. Possibile che tutti gli argomenti si fossero esauriti in soli tre [mesi]? […]
[..] E’ che non voglio smettere di parlare con te, voglio sempre dirti tutto quello che penso, voglio che quando inizierà l'atto primo della [seconda] parte tu non abbia perso neanche una virgola di quello che sono, e di quello che diventerò. […]
[…]Ma lo sai quanti significati ha la neve? Troppi per elencarteli tutti. Ma te ne dirò un paio di contrastanti, e nonostante tutto complementari. La neve simboleggia la morte: innanzitutto perchè cadendo crea un silenzio attorno quasi irreale. E poi perchè copre tutto, col suo bianco mantello spazza via tutto quello che vedevi, e tutto diventa uguale. Del mondo che conoscevi non resta che l'ombra. Ma proprio per questo la neve è anche rinascita: sull'ombra del mondo che conoscevi se ne crea uno nuovo, bianco, silenzioso, tranquillo, diverso da quello che conoscevi, eppure sempre lo stesso.
Magari è così, magari la nostra storia è morta quel giorno e sta aspettando di rinascere. […]
[…] La conferma che tu mi vuoi, adesso, come è. Se è stato solo sesso quello che abbiamo fatto le ultime volte che ci siamo visti, allora ho sbagliato tutto in quattro [mesi]. Se è stato di più, come credo, un po' mi vuoi. E se mi vuoi, almeno un po', anche solo una virgola, non ti costa nulla essere il mio ragazzo. Sarebbe una cosa naturale. […] Hai ragione, è stata anche colpa mia se ora devo aspettare più a lungo. Ma sai anche che tu hai il potere di fermare quest'attesa quando vuoi. Solo che non vuoi.
Perchè non vuoi? Non vuoi avere problemi? Non vuoi rischiare di averne? La vita è sempre un rischio: se ti rimetti con me, rischi di avere problemi, se non ti rimetti con me, rischi di perdermi. […]
[…] Non ti chiedo di amarmi alla follia da domani. Ti chiedo di rischiare. Di provare. Di provare a darmi un sassolino di più. Potresti ricevere in cambio una montagna. O un mucchietto di polvere. Non abbiamo certezze nella vita. Le uniche certezze dobbiamo crearcele da noi. Il nostro amore è sempre stato quella certezza, era quella persona che qualsiasi cosa ci sarebbe andata storta durante la giornata ci avrebbe aspettato la sera […] per parlare, per consolarci, per ascoltarci.
Chiedo il permesso di essere la tua ragazza, di non dover chiedermi ogni volta "ma questo in questo momento andrebbe detto, ma per motivi tecnici non lo posso dire". Mi sento legata quando parlo con te. Vorrei dire cose che non posso dirti, perchè non sei il mio ragazzo, ma è maledettamente difficile trattenerle quando tu dall'altra parte sei, o quantomeno sembri, lo stesso di sempre. Vorrei solo poter parlare con te come facevo all'inizio, a ruota libera, senza preoccuparmi di quello che pensavi, perchè sapevo che mi avresti comunque ascoltato senza rimproverarmi. Vorrei poterti dire le cose senza doverti chiedere "Posso chiederti una cosa? Ma se te la dico poi ti arrabbi..." Dirtela, e basta. Senza paura che tu ti arrabbi. E se ti arrabbi, non importa. Ti sei sempre arrabbiato per certe cose, ma non mi hai mai dato la sensazione che non dovevo dirti qualcosa. Ora ce l'ho. […]
[…] So solo che se mi dessi poco di più, mi aiuterebbe a darti di più a mia volta. Se dobbiamo ricostruire qualcosa dobbiamo mettere un mattone alla volta. Uno a testa. […]
[…] Il mio cuore è distrutto, ed è solo colpa mia. […]
[…] Avevo dei sogni, dei sogni che ora non posso più realizzare, dei sogni che non ho più. Ed ho paura che siano di nuovo nei miei occhi, ma ho paura che se anche guarderai di nuovo nei miei occhi non li vedrai. Ma ci sono, ti prego di credermi che ci sono di nuovo, guardami negli occhi e cercali, magari rivedendoli ti piaceranno.
Lo so che non mi ami più. Ma non riesco a rassegnarmi, non ci riesco. Non ha senso che io non ti possa più avere nella mia vita. Io ti voglio ancora nella mia vita, ti voglio nei miei sogni, voglio sognarli con te, voglio parlarne con te. Voglio te. […]
[…] Ma io non voglio rinunciare, non voglio disperare, voglio sempre sperare che tu tornerai da me. Spero tanto che tutto questo sia solo un brutto sogno, sia solo un momento in cui tu vuoi stare da solo con te stesso, ma che poi tornerai da me. […]
[…] Perdonami per quello che ho fatto, ho provato a rimediare, non ci sono riuscita, perdonami anche per questo. Dammi un'altra possibilità. Non allontanarti da me. Avvicinati. […]
[…] Sei il mio mondo. E il mondo che vedevo con te era tutto quello di cui avevo bisogno. E ne ho bisogno tutt'ora. […]
[…] C'è ancora un noi. E se non lo vedi, è perchè è un po' nascosto. Ma c'è, e prima o poi salterà fuori. […]”

Se l’uomo non impara dai suoi errori, la donna sì: ho imparato a essere più forte e a rispettarmi di più.
Ma non ho ancora imparato a fregarmene…

“L’umore influenza i gusti, l’amore li cambia.”

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