venerdì 12 novembre 2010

Il PC nuovo

Ieri non ho scritto nel blog. Sorry. Ho avuto un attacco di panico con il nuovo PC. Era così… impersonale! Già mi sento fragile in questo momento, e dopo 6 anni che uso questo PC, con tutte le mie sicurezze, vederne uno senza files, programmi, icone inutili, dove le funzioni sono nascoste… mi ha spaventato…
Per fortuna sono riuscita a rimettere la stessa foto di sfondo… almeno accenderlo mi conforta un po’ adesso… un bel ranocchietto verde su sfondo rosso è molto meglio dello sfondo azzurro ghiaccio di Windows!
Non capisco cosa ci trovi la gente d'oggi nei colori freddi. Le case bianche, essenziali, i colori azzurri dei nuovi programmi Windows... i colori si adeguano ai rapporti umani, sempre più freddi, sempre più virtuali. Un pc è un oggetto utile come un altro, non è più personale, come dice il nome. Il mio PC è inseparabile da me: ogni tanto da problemi, non funziona, fa bestemmiare, gli si cambiano i pezzi, migliora, invecchia.... quella crepa di fianco alla tastiera mi fa sempre ricordare quante volte deve essere caduto, mi ricorda di tenerci un occhio perchè potrebbe smontarsi... il mio PC non è un oggetto, è un mio amico, che ha vissuto con me ed ha i suoi ricordi e le sue memorie, ha una storia da raccontare.
Comprarne uno nuovo è un po’ come... tradirlo, lasciarlo per un altro.
Ecco cosa succede al giorno d'oggi: avanti il prossimo, al primo segno di cedimento. Perchè andiamo sempre avanti? Perchè ogni tanto non ci fermiamo a guardare indietro? A guardare cosa lasciamo?

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