Ieri non ho scritto nel blog. Sorry. Ho avuto un attacco di panico con il nuovo PC. Era così… impersonale! Già mi sento fragile in questo momento, e dopo 6 anni che uso questo PC, con tutte le mie sicurezze, vederne uno senza files, programmi, icone inutili, dove le funzioni sono nascoste… mi ha spaventato…
Per fortuna sono riuscita a rimettere la stessa foto di sfondo… almeno accenderlo mi conforta un po’ adesso… un bel ranocchietto verde su sfondo rosso è molto meglio dello sfondo azzurro ghiaccio di Windows!
Non capisco cosa ci trovi la gente d'oggi nei colori freddi. Le case bianche, essenziali, i colori azzurri dei nuovi programmi Windows... i colori si adeguano ai rapporti umani, sempre più freddi, sempre più virtuali. Un pc è un oggetto utile come un altro, non è più personale, come dice il nome. Il mio PC è inseparabile da me: ogni tanto da problemi, non funziona, fa bestemmiare, gli si cambiano i pezzi, migliora, invecchia.... quella crepa di fianco alla tastiera mi fa sempre ricordare quante volte deve essere caduto, mi ricorda di tenerci un occhio perchè potrebbe smontarsi... il mio PC non è un oggetto, è un mio amico, che ha vissuto con me ed ha i suoi ricordi e le sue memorie, ha una storia da raccontare.
Comprarne uno nuovo è un po’ come... tradirlo, lasciarlo per un altro.
Ecco cosa succede al giorno d'oggi: avanti il prossimo, al primo segno di cedimento. Perchè andiamo sempre avanti? Perchè ogni tanto non ci fermiamo a guardare indietro? A guardare cosa lasciamo?
venerdì 12 novembre 2010
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