Le due signore della muraglia:
Cinese: “How much did you pay for the book?”
C: “They asked me 100, I got it for 90.”
Cinese: “Well, they asked us for 80, so you didn’t py too much. Anyway was expensive, but here it’s more to help, because they are from the country, they are very poor people, if you give them more it’s for help.”
L: “Per un attimo ti ho vista in fondo alla rampa… Stai bene? Riesci a stare in piedi?”
La Innocente che stava per cadere dalla muraglia cinese! Etichettata a vacanza…
La pugliesa sul pugliese!
Il musicista mendicante:
C: “La tua logica non mi piace! Perché devo dargli meno?” (di 5 yuan)
L: “Io non voglio dargli più di quel che è giusto per loro, anche se per me è poco.”
L: “Perché devi ostentare la tua ricchezza?”
Noleggiare una bicicletta a beijing: trovare l’esatta frase nel frasario, farla leggere alla fruttivendola e osservare il suo sguardo perplesso… non sa leggere! Allora eccola che chiama la fruttivendola della bancarella accanto, che arriva, legge e ci indica la direzione da prendere… aiutare il prossimo, per la proprietà transitiva…
David: ha un negozio di dischi, ci ha noleggiato la bicicletta per andare al Tempio del Cielo mobilitando metà delle sue conoscenze e guadagnando 40 yuan extra per quel giorno… peccato non sapere più nulla di lui, amico di un americano che insgna inglese in Cina, l’inglese lo sa bene, eccome.
C: ”Ma quanti so’ ‘sti cinesi!”
La pechinese col pechinese nel cestino della bicicletta a Pechino!
Parliamo di pechino (quando beijing verrà tradotto in italiano userò il nome nuovo della città, promesso!) beh, non mi sembra molto diversa da altre città che ho visto, nel senso che da quello che diceva kristy doveva esere tutto diverso, ma nonostante ci siano diferenze ci sono anche molte somiglianze… l’architettura è diversa solo nei palazzi antichi, tipo i templi, ma per il resto mi sembra il solito blocco di cemento occidentale…viviamo però nel più bel hutong della città: gente che va e che viene a tutte le ore, bici ed auto che fanno lo slalom tra i pedoni, colori ovunque, anche nella via di fronte, che sembra un mercato da tanto che è stretta, ma in realtà quei loculi sono proprio negozi…
E quanta gente c’è! Ma quanti sono questi cinesi?! Sono ovunque! Come dice Luca, per una volta siamo noi gli stranieri che vengono subito additati… ma qui non ti additano, a volte neppure ti guardano, ti notano solo i negozianti, che ti catturano e ti trascinano nel negozio… il nostro shopping (cioè vagare di negozio in negozio comprando solo da una parte, massimo due, qui non si può fare… se entri è per comprare, se guardi è perché sei interessato.
Ieri sulla muraglia cinese due signore ci hanno seguito per due ore pur di venderci un libro (che abbiamo pagato forse troppo). Che tenacia! Non era mica facile farsi tutto quel pezzo di muraglia… Vabbè che saranno abituate, però… forse molte delle persono che ho visto sono povere, ma non semba. Nonostante sia umile il mestiere che fanno, sono persone che appaiono in tutta la loro normalità… ma credo che per notare queste cose bisogni aspettare le prossime tappe…
Disonestà: la signora che ha dato 5 decimi di yuan a Luca come resto, invece che 5 yuan… Luca le ha pure detto che non era giusto, ma lei ha fatto finta di non parlare inglese e ha detto che andava bene cosi’… disonestà… (Summer Palace)
L: ”Il mio viaggio è la signora che è appena passata, attraversa il ponte cantando.” (just out of the Summer Palace)
Onestà: la signora che ha chiesto 3 yuan a luca per il pane, lui ha capito male e gliene ha dati 30, lei li ha guardati perplessa, ha preso tutte le banconote in mano per separarne due, le ha ridate a Luca con il resto di sette.
L: “Quella signora è stata onestissima, mi a commosso.”
Lama Temple:
Tutto si gioca sul numero 3: 3 gli inchini quando si prega il Buddha, 3 incensi da offrire. Gli inchini si fanno con i palmi rivolti veso l’alto. Penso significhi offerta. Ancora non so cosa dicono i buddhisti nelle loro preghiere.
C: ”E’ un posto spirituale.”
L: ”Rispetto la loro spiritualità.”
L: “Possibile che ogni volta che entriamo da qualche parte iniziamo a discutere?”
Ristorante vicino al lama temple, la cameriera non parla una parola di inglese ed il menù è tutto in cinese… dopo infruttuosi tentativi di parlare a gesti, un ragazzo si alza dal tavolo di fianco e ci dice cosa c’è da mangiare… aiutare il prossimo, per la proprietà transitiva…
C: “Ma qui costa tutto come in italia! Sei matto a fare shopping qui?!”
L: “Mi sembra cosi strano: molti mi hanno parlato di pagode e templi, ed ora sono qui a vederli…”
L: “E questo?” (il nomade davanti alla Città Proibita)
L: ”Una volta trovata la chiave della bellezza perché cambiarla? Anche se dopo un po’ diventa monotona…”
Kristy: ”The first time in Asia you’ll do a lot of photos, because everything is different, but after a while everything will look the same.”
L: ”E’ monotona ‘sta Cina!”
L: ”Ma dove sono i vecchi a Pechino?
Fei: il cameriere del nostro ristorante preferito, a 20 metri dall’ostello, in gama, 22 anni ma ne dimostra 15 (qui tutti sembrano più giovani: magro come un chiodo, barba inesistente, appena un po’ di peluria come baffi), curioso di imparare l’inglese, si è scambiato la mail con Luca.
Tontin: ragazza collega di Fei. Nome sconosciuto, così soprnnominata perché (purtroppo) non sembra molto sveglia… Fei piuttosto che spiegarle come sare la macchina fotografica ha preferito aspettare 5 minuti che arrivasse qualcun altro per scattare la foto!
Il ragazzo dell’albergo: nome ignoto, inglese ottimo, dedito al lavoro (difficilissimo scambiarci due parole, ha sempre qualcosa da fare), organizzatisimo e velocissimo… un mago del servizio efficiente! Prevede il prolema prima che si ponga… Oggi ci ha chiesto dove andavamo e ha scritto “west train station” in cinese su un foglietto: “Give it to the taxi driver!” Lavoro soprattutto la sera. (Ma hanno diritto ad almeno un giorno libero a settimana qui?)
Il vecchietto del risciò: guizza tra le auto come un’anguilla tra le carpe… tanta voglia di comunicare, e ottimo linguaggio del corpo quando vengono a mancare le parole! (soccer…)