giovedì 6 marzo 2008

Xi'an - dal diario di viaggio

C: “Xi’an e’ una citta’ piccola, vero?”
L: “Si…”
C: “Sai quanti abitanti ha?”
L: “2-300.000…”
C: “3 milioni!”

The girl on the train from Beijing:
Secondo Luca piena di armonia. Viene da una regione vicino Shanghai ma studia informatica a Xi’an. Abbiamo scoperto che nelle maggiori città cinesi lo stipendio minimo e’ di circa 3000 yuan, facendo carriera si puo’ arrivare anche a 4000-5000. A Xi’an basta meno, lo stipendio minimo è di 2000 yuan, ma in molti posti bastano anche solo 700 yuan al mese per vivere!
Ci ha raccomandato il quartiere musulmano di Xi’an e la via musulmana per andare a mangiare.
La ragazza che le sedeva accanto invece ci ha spiegato che la scritta che abbiamo visto sulle mele a Pechino porta soldi… Peccato non averle comprate! Le scritte appaiono perche’ i contadini ci attacano della carta quando la mela è ancora acerba, e quando il sole la matura vi resta impresso un segno più chiaro, a forma di ideogramma.
Il tutto e’ iniziato da una signora che mi ha visto scrivere sul diario e ha detto qualcosa in cinese che ovviamente non ho capito, allora le ho dato il diario e lei ha scritto qualcosa in inglese, poi non ci capivamo lo stesso e allora quest’altra ragazza (la studentessa) ha iniziato a tradurre… Mentre questo succedeva, Luca ha notato almeno una decina di persone che si erano voltate a guardare cosa stava succedendo!

Salary: in big cities like Shanghai or Beijing the minimum is 3000 yuan, after a while can grow to 5000 yuan. In Xi’an is less, around 2000, but in many little cities 700 is enough to live.

Xi’an is a dry area.

If there were les people in China our way of life would be better.

I cinesi sono incredibilmente curiosi; anche nei ristoranti quando un cameriere non capisce qualcosa eccone sbucare altri sette che cercano di capire la situazione (e penso che cherchino anche di risolverla, ma siccome lo fanno in cinese mi e’ difficile giudicare…)

C: ”E tu che volevi prendere l’aereo…”
L: ”E tu che cominci a cambiare idea su cos’è il viaggio…”
Mi sono resa conto che il viaggio non è na linea retta che va da un punto a un altro, e neppure curva. Non è una linea, ma un insieme di punti, momenti, frasi, parole, profumi, pensieri, che uniti tutti insieme parlano da un inizio a una fine.
Profondamente diverso.

I due italiani incontrati al sito dei guerrieri:
L: “Scusate, ma da dove si entra?”
It: “eh, qui trovate il padiglione uno, poi man mano proseguite e trovate il due e il tre…”
L: “Ma come sono?”
It: “Beh, il primo e’ bello, spettacolare, gli altri insomma… il econdo ancora ancora, l’ultimo mah… non c’e’ nulla…”
Ok: il primo e’ spettacolare, me e’ affollatissimo e le statue sono molto distanti. Il secondo e piu’ tranquillo, ma ci sono poche statue e si vedono bene. Il terzo e’ quello dove ancora stnno compiendo gli scavi, le statue sul terreno ancora a pezzi appena dissotterrati, ma vi è l’esposizione di alcune statue nelle teche, e le si può oservare da vicino, tutti i lineamenti del viso, tutti i particolari della divisa. Vi e’ anche l’esposizione delle armi, dove, udite udite, si dice che siano cromate! Ebbene si’, la cromatura inventata dai tedeschi nel ’36 era stata scoperta dai cinesi 2000 anni prima!!!
It: “Ma voi siete qui da soli?”
L: “Sì’, voi?”
IT: “no, siamo con un gruppo organizzato.”
Si vede…

L: “Dov’e’ il bagno, che’ ci devo andare anch’io?”
C: “Ah, beh, prepara il naso…”
Ristorante a Xi’an, dove Luca e’ stato tirato dentro dala cameriera.

L: “I cinesi mangiano bene, niente latte o derivati.”
Colazione alla svizzera nell’ostello: pane e formaggio (= sottiletta!)

Il posto dove Luca si trasferirebbe: la moschea di Xi’an: un posto pieno di pace e tranquillità.
L: “Ma dove sono questi terroristi musulmani in Cina?”

L: “Sono riuscito a fare una foto senza cinesi!”

La bambina in stazione a Xi’an: una fotografa provetta! I suoi nonni: una coppia ancora affiatata! La signora della stazione: incitava la bimba a fare foto!
… avessimo capito una parola di tutto quel che ci hanno detto!

Nessun commento: