Treno da Xi’an a Chengdu:
Il Matera stava in comparto (se cosi’ si puo’ chiamare, visto che le porte non ci sono!) con un gruppo di ragazzi… Rainman, uno di loro, e la moglie sono rimasti a parlare fino notte fonda…
Un’altra ragazza ci ha dato qualche indicazione su Chengdu, e Rainman e sua moglie sono venuti con noi in ostello… Poi ci hanno portato loro in giro per Chengdu, e siamo andati a Jinli, una parte della città pedonale piena di negozietti, ristoranti e bancarelle… Luca ne rimarrà affascinto…
I cinesi sono molto ospitali, l’ospite è davvero sacro qui… Rainman ha voluto pagare praticamente tutto, anche se noi abbiamo tentato di offrire qualcosa. Alle bancarelle del cibo sembrava una gara: partiva Rainman e tornava con qualcosa per tutti, allora pariv Luca e tornava con due piatti, allora partiva Rainman di nuovo e avanti così…
Durante il pranzo abbiamo chiaccherato un po’, Luca ha scoperto che il Kamasutra non è di origine cinese (Rainman “chinese people do something, ut don’t speak about it”, imbarazzatissimo… così abbiamo scoperto che il sesso è un argomento tabù qui in Cina… anche se ci ha chiesto com’e’ un “french kiss”!)
Rainman ha cercato di spiegarci la religione cinese, o meglio, noi gli abbiamo chiesto come fosse la religione cinese, ma lui ne ha parlato più come se fosse una filosofia. Il discorso non è durato molto purtroppo (R: “I can explain it, there’s a lot to say about it, but it’s so difficult to me to say so deep things in English” e lo capiamo…), ma sappiamo che i cinesi più che idoli hanno ideali che venerano, e al giorno d’oggi l’ideale che hanno è “money”. Ma vi immaginate un miliardo e tre di cinesi determinati cosa possono fare con il denaro come ideale?
Ho scoperto di aver comprato uno zainetto che è un falso, poiché qui la roba di marca costa quanto in Italia e la si trova solo nelle shopping malls, mentre nei mercati lungo le strade si trovano più che altro falsi. Ma come dice Rainman “they are both chinese manifacture!”
Rainman voleva pagarci anche l’entrata anche al tempio dell’imperatore, ma (per fortuna) non aveva abbastanza soldi… In compenso si è rifatto pagando una guida!
Con la guida mi sono sentita un po’ ignorante: a volte diceva “You know this, right?” e noi scuotevamo la testa, ed un paio di volte ho visto una punta di sdegno nella sua espressione. Credo che potrei avere la stessa espressione se chiedessi a qualcuno “Conosci Giulio Cesare, vero?” e mi rispondese di no!
Rainman: “Many people, many problems!”
Sul treno per Chengdu ci hanno raccomandato di assaggiare l’hotpot, tipico della zona, e ci hanno detto che la città è famosa per le spezie… il giorno dopo abbonamento al bagno, ma era proprio buono!
Abbiamo conosciuto un senator LH! Stava nel nostro ostello a Chengdu, israeliano, ma che tipo assurdo! Indefinibile!
L: “La foto col panda? Non me la perderei per nulla al mondo!”
C: “Ma scusa che gusto c’è a poterlo toccare attraverso il guanto di plastica?”
L: “Non importa, ne senti l’odore, il calore.”
L: “Il parco dei panda? No, glielo devo dire a quelli dell’ostello, 3 ore non bastano, ce ne vogliono almeno 4 per goderselo! Odio le gite organizzate!”
… pensate che gliel’abbia detto? J
People’s park: un sacco di gente riunita in punti diversi del parco a fare attività diverse: spettacoli di danza antica e musica tradizionale, ma anche balli di gruppo e di coppia… non potendo trascinare Luca nell rielaborazione cinese della salsa, mi dedico ai balli di gruppo…
… invitata da un signore che parla malissimo l’inglese e che mentre tento di riprodurre la macarena cinese inizia a bombardare Luca di domande, creando attorno a lui una piccola folla di curiosi…
Anche la vecchietta che ci è venuta incontro e ha tentato di insegarci una canzone (con scarsi risultati) ha creato una piccola folla di curiosi attorno a noi…
La ragazza del treno da Pechino ci aveva detto che spesso i cinesi non rivolgono la parole agli stanieri perché sono insicuri: studiano l’inglese a scuola, spesso con insegnanti non madrelingua (come in italia!) e non pensano di riuscire a comunicare… Sono però abbastanza curiosi da fermarsi ad ascoltare cosa succede quando uno di loro, spesso quello con l’inglese peggiore, attacca bottone con uno di noi.. a quel punto sbucano fuori moltissime persone che parlano l’inglese meglio di noi!
La stessa ragazza del treno da Pechino si è mesa a chiaccherare con noi perché una signora non riusciva a spiegarsi e lei a tradotto.
La vecchietta della canzone al people’s park non sapeva molto l’inglese, ma ci ha salutato con “good morning” ed ha iniziato a cantare attirando altra gente che sapeva parlare l’inglese molto bene!
Il vecchietto che mi ha invitato a ballare al people’s parkparlava malissimo linglese, ma ha attirato la folla attorno a Luca, tra cui anche qualche giovane che parlava inglese!
Il tassista che ci ha portato all’aeroporto di Chengdu:
Ha promesso di ortarci in aeroporto in 40 minuti, e cosi è stato! Sì, ma che fifa per strada! Per fortuna gli è suonato il cellulare…
Il tassista che risponde al telefono: “uei! Ce so, ce so!”
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